Le Manifestazioni collaterali al Palio

Il Palio di Asti non è unicamente la Corsa della I° domenica di Settembre, ma è una festa continua durante l'anno paliesco.

GIURAMENTO DEI RETTORI E STIMA DEL PALIO

Dopo i solenni proclami del Sindaco e del Capitano del Palio, si passa all'investitura dei Rettori, che avviene con un tocco di spada sulla spalla destra, coperta da un mantello con i colori della Città di Asti, e dall'apposizione del medaglione recante lo stemma del Borgo/Rione/Comune; solo adesso si potrà accedere al più antico e solenne rito che il nostro Palio conosca: la stima dei Palii

Il Sabato prima del Martedì di San Secondo (che cade il primo Martedì di Maggio), Asti riscopre un rito antichissimo che apre ufficialmente i festeggiamenti Patronali e mette in moto la macchina paliesca; la Stima del Palio è uno degli antichissimi riti di cui abbiamo memoria nei documenti conservati nell'Archivio Storico: preceduta da un sontuoso corteo di figuranti, che rievocano l'antico popolo medievale che si raduna sulla Pubblica Piazza per un'occasione importante, i due nuovi Palii fanno la loro prima comparsa dall'androne comunale.
È un tripudio di applausi e iniziano già i primi scongiuri riguardo l'uso dei colori, e sulla simbologia nascosta nel Sendallo che ognuno cerca di portare a suo favore. 

La Stima dei Palii è una "misurazione" pubblica della conformità delle misure del Palio, ovvero la pezza di velluto cremisi che viene consegnata arrotolata sotto il Sendallo, il "dipinto" che molti confondono con il Palio vero e proprio. Le misure devono essere di 16 rasi (un'antica misura piemontese) per il Palio della Corsa, e 10 rasi per quello da donare alla Collegiata di San Secondo.

A tre mercanti di stoffe e tessuti residenti nella città viene affidato il compito di controllare la bontà del manufatto, e se risulta essere "...della qualità e bontà solite...", viene posto sotto sigillo in cera lacca con il marchio della Città di Asti e il Sindaco, con un solenne proclama alla folla, annunzia ufficialmente la Corsa del Palio di Asti per la I domenica di Settembre.

Il momento più solenne e autentico è quello della "levata dei Palii". I Sendalli e i Palii stimati, accompagnati dalla rappresentanza delle istituzioni, vengono esposti dal balcone del municipio accompagnati da rulli di tamburo e squilli di chiarine. È l'atto conclusivo che sancisce l'apertura dell'anno paliesco.

 

OFFERTA DEL PALIO ALLA COLLEGIATA E PANEGERICO DEL SANTO

L'offerta del Palio da parte del Comune alla Collegiata di San Secondo è fra le più antiche e suggestive cerimonie della storia astese, e risale, sembra, alla seconda metà del XIII secolo. Il giorno del Santo Patrono uno sfarzoso corteo composto dai gruppi in costume dei Rioni, Borghi e Comuni che partecipano alla corsa di settembre, muove da Palazzo Civico verso la Collegiata per l'offerta del Palio.

Questa messa, celebrata dal Parroco di San Secondo, prende il nome di "Messa del Bordél" (messa del rumone), dato che fin nei secoli addietro la banda musicale (oggi i gruppi musici e sbandieratori) entrano in Collegiata "a tamburo battente".
A conclusione della cerimonia, è ormai tradizione che il più giovani degli Avvocati del foro di Asti, doni l'olio per la lampada perpetua del Santo: le autorità civili e ecclesiastiche scendono nella cripta dove riposano le spoglie di San Secondo per ravvivare la fiamma con il nuovo olio.

Il Palio per la Collegiata sarà gelosamente custodito in chiesa in un'apposita cappella che raccoglie tutti i Palii donati alla Collegiata; il Palio per la corsa sarà esposto a Palazzo Civico nella sala del Consiglio, perché gli astigiani, vedendolo, siano certi che, ancora una volta, si ripeterà la secolare tradizione della corsa del Palio. Sulla Piazza, intanto, il Sindaco e il Parroco della Collegiata, offriranno la tradizionale "Minestra dei Poveri" riprendendo una antica usanza secondo la quale, almeno nel giorno del Santo Patrono, tutti potevano gustare un piatto caldo: una minestra di fagioli o di ceci, un bicchiere di buon nettate d'uva e il classico Mön, il mattone dolce tipico delle nostre colline astigiane.

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