La Cena Propiziatoria al Palio

L'avvicinamento al giorno della Corsa del Palio è un turbinio di emozioni. Non si dorme la notte, e di giorno ci sono mille attività e impegni da seguire per arrivare al meglio nel catino di Piazza Alfieri.

Il momento culmine dei riti palieschi è, senza ombra di dubbio, la Cena Propiziatoria.
Non si tratta di una cena qualsiasi, ma di una vera e propria cerimonia propiziatoria seduti a tavola, con l'abito della Festa. Un segno di stile che sottolinea l'importanza e la serietà con cui i borghigiani di San Lazzaro si avvicinano alla corsa della domenica.

I tavoli sono rivolti verso il palco, su cui prende posto a dirigenza del Borgo e il fantino.

La cena è pantagruelica, e si propongono menù della tradizione astese con un occhio all'innovazione e alla contaminazione. I piatti sono preparati da un catering professionista, perché TUTTI i borghigiani devono avere il diritto di sedersi a tavola e festeggiare tutti assieme. Almeno quelli non impegnati ad accudire il vero protagonista: il cavallo.

Il culmine della serata è la vestizione del fantino con la gavardina di San Lazzaro: è l'atto ufficiale che sancisce il patto morale e non scritto tra fantino e popolo gialloverde, tra i sogni di vittoria e la possibilità di coglierla.

Si respira un'atmosfera magica, in cui le tensioni per qualche ora si allentano, prima di ripartire per le ultime fatiche prima degli squilli delle chiarine a chiamare le batterie al canapo!

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